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Biosintesi

by In Soul Veritas

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1.
MORFEO VELENO [Ghost Pharders] Apro gli occhi, buio pesto, innesco processi metafisici, io esco da fasi rem, remake risolvo enigmi come inception, rientro nel sonno, è guerra tra me e me stesso chiedo aiuto ad epson, epsilon,5 sensi al sesto sto su epsilon, spazio interstellare e l'esito a l'ennesimo risveglio è luce edison, poi medito tra mille errori a priori tra peggiori giorni, aggiorno agende nere ma ho i segni dei maori piu contorti, ho nero sotto gli occhi, occhi da zombi, ricalco i miei contorni, è un sonno che si spezza come il tronky, io sommo ipocondriaco sommo malattie, parodie tra paranoie mie lascio spazio a ste magie; ho perso i connotati tra conati di vomito nati da compianti negroni se il gomito si alza, metto macigni e ricomincio resettando ste meningi. [Jazza] Assumi barbiturici, tu dici che non fanno illuderti di esser numeri, duplici reazioni divorano i miei neuroni coagulandosi coi suoni minatori, mistero misericordia la notte è paranoica, coagula chi si ricorda col presente e il futuro alla porta con la scorta industriale di pensieri , e lui che chiama dal basso un'altra volta come ieri, affogo, cuscino in faccia, lenzuola fredde, come il sudore scende dalla fronte e sopra al nuovo fronte servirebbe di più di quello che c'ho, il testo hip hop e la canzone hip hop senza evoluzione, ma zero paranoie non c'è futuro senza azione, lascia che presenti un'altra storia senza nome, che tra le pagine del sonno, questa notte l'alba arriva dopo e brucia un mondo che va a fondo. [eNosferato] Sulle gelide pagine acidi secreti come inchiostro da ghiandole, aghi in mano, divaghi in valichi piaghe nel costo proporzionale al niente che ci ingombra. Lambda, lunghezza d'onda incontra caduca sonda in decoupage. L'agitata ghermisce flash flessi riflettendo amplessi nell'aldilà al di cui immolato giovenco emulato da umano giubilo in folla. Sacrale alacre boia. Sazietà di percosse. Lese le costole eleva velo di ozio, elude porte della palude, cunicoli incontrollabili in antri, talami malati come tatami: fatalità giustifica la caduta, logica giusta. Tutankamon - Amen - Assaporo l'haiku, lieve registro, navigo laido mare. Transito d'ansia capitale: mordace vortice, docile in apparenze tautologiche. Tau: decado. Scorcio degrado. Laconico in notti in cui claustrofobico evado. Stenosi onirica in canale serrato. [Promo] Devoluto levo tutto come Archimede, ho dato tutto. Chiudo mente, scarico in imbuto medicinali che rifiuto, il bello si fa brutto, il fiuto più astuto in tutto, sputo su falsi maghi aghi di cuoio crudo - duro - illudo col frutto dell'immaginazione, butto spaghi di emarginazione, versi in fibrillazione - voce prigione! Zero colore nei contorni di una ragione in cagione, io non ne sono padrone e cerco il dove nascondermi dal come - trovarmi, anche se hanno già le mie orme nelle mani. Oggi come domani ci si dorme su, mentre ieri ci sudavi, sieri di paranoie che non capivi de duravi. Affogati nel buio come naufraghi sparsi a mezzanotte, stanotte non ho sonno! Botte d'allucinazione, conto all'inverso ogni secondo; Naga/beat tu svegliami quando finisce il mondo!
2.
2. Biodio 04:38
BIODIO [Promo] Benvenuti nella centrale termica, starete stretti tra volti chiusi corpi fusi nell'unica civiltà dalla mentalità diuretica, sintetica ermeticamente chiusa in busta tra rumori e odori da industria. Il cielo ci frusta con pioggia acida colore rosso ruggine, un sole pugile contro nuvole ruvide; dubito che l'aria si salverà dato che la cute comincia a presentarsi in rughe. [eNosferato] Lascio spazio a indizi resi fittizi dagli occhi scissi, contaminati similmente anch'essi dagli eccessi. Cesura suggestiva in una successiva eclissi naturale, cataclisma pestilenziale, veleno in organismi oppressi. E barche capovolte, croci e volti languidi, guida gli sporchi intrusi fetidi in H mo'le 2 O. Mi evolvo e nasco in ovulo bevendo arsenico. Tasto fumi con cui collasso e gas, polveri sottili in aria e mare nero. Remore per porre fine all'autolesionismo. A me non sembra vero questo quadro: in quanto umano scado, come merce invado terreni in cui le scorie mi hanno già contaminato e lamenti, pauperismo in cerca di rifiuti tossici, organici, latrati di cani in aumento con la rabbia. Camici di chimici chiamano in causa limiti che se restano tali sono orribili. [Promo] Frutti marci come orgasmi marci, frutti del sesso nei prati nocivi e verdi di insolenti solventi, appostati dai venti, ogni umano trova il modo di cibarsi, dissetarsi per poi erodersi omenti. Peritonei viscerali andati a male, invertebrati marini ricchi di biocidi, conservanti del legno anti-vegetativi in vernici sulle pareti delle imbarcazioni, vomiteremo il meglio. Impregno sangue nel cervello, trapanato da batteri dermatologicamente testati, patologicamente aggravati, trasformati da residui organici in organi cemento. Ambiente ecologicamente impuro, igienicamente scarso da quanto è parso. Io pasto dopo pasto mi riciclo nello scazzo di una giornata in cui finisce putrefatto l'ennesimo apparato. [Jazza] Manca l'aria, soffochiamo piano, tutto scritto dentro al grande piano che ha poco di umano, figli dell'uranio e scusami che bramo che la tua mano sia tesa nell'era che viviamo, ma soffochiamo, piano, lento agonizzare tra solfuri e reattori finchè non esplodiamo, chiniamo il capo sottostando a grandi cumuli di bario, tanto colori eppure il grigio è planetario, e andiamo, attraversiamo il ponte in onde radio e sappiamo che stanno ascoltando quello che diciamo, tra città fantasma camminiamo e non lasciamo mai la presa , se la grandezza è lo scopo primario, ragioniamo solo al contrario, ciò che abbiamo è superfluo e ciò che ci serve distruggiamo, improvvisiamo l'arte di un dio che sfidiamo, guarda la nostra onnipotenza, guarda come ci ammazziamo. [Ghost Pharder] Io da geologo ricalco terreni su cui calco amianto, fibre di sto muscolo che è in terra ormai contratto. Tanto qua zero inchiesta, si appresta, ma sta politica pesta intese fatte e il nucleare resta in testa. Siamo al passo, prossimo al collasso, in riva è nero il sasso, intanto respiri gas nocivo particolato. Parte del petrolio, è una macchia che si estende, qua "i'm singing in the rain" no, rischio la pelle, è pioggia acida. Si scioglie questa plastica, merda che si mastica, la situazione è drastica, diffusa nube tossica ma è un giallo, si sferra effetto serra in terra, il nostro corpo che si infetta, è un meccanismo che si inceppa. Radiazione in queste orbite, disfunzioni ottiche, penetrazione cosmiche; l'ozono va a puttane compare, buchi riempiti, cazzate! qua si sfora e alimentate inquinamento cerebrale.
3.
ETA' TERZA [Promo] Spazio secante nell'arto contuso, ho confuso Confucio filosofizzando in un pugno, mando segnali kung -fu. Succube del futuro schiudo l'urlo acuto e chiudo a colpi d' hokuto in cubo di bambù. Pungo pupille per scudo da sguardi già direzionati, fatati, affiatati, allietati da dati alienanti. Tra i tanti contanti e contadini campa più chi vive all'antica e cantica in cantina, tanti cazzi a chi ci incanta, conta chi si incammina e non si incalza; si inclina e non si spezza, disprezza la razza bastarda, carica chi si incazza e assalta. Situati tra la zappa e la mano i calli limano là dove la vita si delinea e un pugno d'argilla l'aveva costruita a scia. Pesticida cita genotipi tipici in corsia, simili fenotipi in balia di minimi sibili ma assimili e dimentichi chi ti mira la vita e sta seduto alla solita via non segue la linea; critica la massa d'oggi critica cinica silicata nell'aria sigillata SVEGLIO! Prima si stava meglio, ora tu stai dormendo incredulo al vero e un vecchio sa già come va e assaggia la vita saggia di chi sa come si marcia e di come si casca di faccia. [Rit.] la metà di chi sta in senilità sa già tutto! Non è questione di veggenze, è questione di esperienze; è questione che il tempo più ti segna e più disegna la gente. [eNosferato] Sublimina minimi fonemi d'ibridi desueti codici tra le acque dell'indifferenza in cui annego sfiorando vortici. Vertici piramidali opposti alla superficie danno spinta a questi inchiostri. Connessione ancestrale nei limiti subliminati da necromanticismi, concreti passi che muovendosi calcano ossa, buio, luci e crismi. Salvataggio nell'era senza l'essere in cui impera la cibernetica esistenza d'individui sotto effetto di scie chimiche: back to the Vanga. Saggio che poi non si stanca. Seguo il libro sacro dei miei avi ch'è la Terra Nera, si dilegua materialismo e simili, io resto fuori dalla odierna equazione che eguaglia l'uomo alla macchina apice di st'epoca, controcorrente scrivo come un pazzo la mia egloga.
4.
CICLO VITALE [Promo] Il tutto velocizza piano, nasco piano mentre scopano - gameti - partono da gonadi, viaggiano allo stesso piano, mano a mano deragliano tra un senso e l'altro, origliano fuori, trovano sesso e alcool. Calcolo flusso ossigenato, al primo respiro tiro duro già il futuro amaro, neonato onomatopeico compatto combatto da un giorno all'altro sistemo il patto tra concreto e astratto; non credo al fatto reale e fantastico. Salto elastico in pubertà col cervello al lastrico - drastico, ne castigo metà, conosco l'età e conosco cosa mi si vieta, organismo delicato come seta. Cado nell'orgasmo primo; eleva spasmo in beta, devia la testa dall'odio all'amore, covo calore, procreo clone di me stesso , dimezzo il tempo verso l'aspetto decrepito, crepo mentre aspetto il sole. [Rit.] Nasco // "ciclo vitale" // cresco // "ciclo vitale" // procreo // "ciclo vitale" // crepo // ("FLASH"!) // Nasco // "ciclo vitale" // cresco // "ciclo vitale" // procreo // "ciclo vitale" // crepo // ("FLASH"!) //
5.
5. Genocidio 04:37
GENOCIDIO [eNosferato] Calci in podici di divi, gonadi, additivi didimi da cui distingui la polarità. Empatia dei deliqui dilaganti su sofa, ineffabile affabulazione in fabula. L'estimo delle capacità ridondanti stimoli da simulacri simili a collanti. Universale genocidio, Dio vestale nociva. Enfasi nell'estasi da maniacale stasi. Costruzione emozionale, reazione: in vestibolo sto, in volo medito sulle carcasse distrutte, toraciche casse compresse. Tesse la tela, nel tugurio veste strass, prostrati ai suoi piedi, si erge l'obelisco vanesio. Oppressione causa atavico tedio, devoluto rimedio, devio soggetto mimetico. In ombra di bromuro muoio. Memoria vuota mimesi di sapore mortifero, epitelioma innescano despoti alle soglie del tempo. Impara l'avarità, egoismo, decostruzione dell'anima, animale, elimina nobili nomi di famiglie ignobili, l'Innominato. Strage. Degenerazione della razza umana. Suicidio di massa. Siamo messi male, lasciaci acidi in faccia, dacci innoqui placebi per i tuoi scopi, conti. Circolano codici in cui ti confondi. [Promo] Scusami ma mi scudo da scosse magnitudo 9, non sono solite mosse dossier, morse quotidiane anomale, abitudini scorse, corse in altitudini, dorsi distorti, colpi di tosse, volti patologici, meno colti, più analogici. Passi corti, la storia non si evolve e noi non ci siamo accorti che siamo male accolti ma ancora seminiamo e coltiviamo, nessuna colpa di nessuno semplicemente ci autosterminiamo, non terminiamo di autoconvincerci che noi dominiamo, andiamo senza meta dove uniamo le forze per vincerci l'uno con l'altro, ci estinguiamo in genocidi micidiali, ci dileguiamo come cimici, stillicidi fastidiosi ci ispirano suicidi, ispiriamo chimici respiri biblici; tu dividici, guidaci dove ci decimano, qui ci mirano in mano a giudici e ci ammirano mentre ci minano i passi, bende sugli occhi, sassi in pugno. Mi chiudo nell'Hardcore puro duro come massi in culo, blocchi di tufo butto volume al massimo e cede il muro. Ce da dire che ancora non mi stufo e ancora non concludo, scrivo tutto mentre degradiamo, deprediamo, decadiamo; diamoci la mano mentre demoni ci dilaniano. [Jazza] Nuovi cannibali in guerra segnano nuovi confini per terra, spazio vitale da non degradare, logica e mente mete lontane, scambiatevi un segno di pace, siete vermi e so che vi piace, vermi che scavano fosse comuni, giudizi da muli con passi sicuri su piani oscuri, agonizzanti società, schianti, pecore nere in greggi di infanti, latitanti tanti quanti sogni infranti e guasti agli impianti per sempre, non abbiamo rimpianti e siamo così, giochiamo in campi da serie D, massacro autoimpostato, genocidio coordinato dall'alto, basso livello medio, schivo colpi esplosivi e mazze di legno con colpi di genio, adesso rallento e fermo assisto al disfacimento del piano d'assedio, disfacimento del piano d'assedio perfetto, e fermo assisto al disfacimento l'odio porta odio e tutto il resto. [Ghost Pharders] Siamo al punto di arrivo, arrivo al punto; appunto faccio il punto d tutto, Storia finita! puntata di una storia italiana; Havana calo, palo spento, strada buia, barcolla l'uomo. La molla si è rotta rimbalza indietro ma dietro ha il vuoto. Svuoto la mente mentre mentecati geni contro Mendel e contro l'ambiente praticamente. Genocidio pronto lo affronto conscio che il genotipo nostro vince su quello loro; l'oro in bocca del mattino nullo! Nullo tutto, passo e chiudo; la canna chiudo e dopo storia in fumo, rogo acceso. Mondo leso, illeso chi ha reso merda questo. L'arresto loro contro il nostro arresto cardiaco, infarto infrasettimanale costretto dal lavoro. il gambero ci supera! si numera da zero a meno infinito. Rido per non piangere, argine rotto affogo nella merda, allerta ferma. Noi servi di un capo.mafia come Letta. Aspetta! prendo fiato, fiato di tromba marcia funebre. Ci giri intorno come ai pali Tomba, lascio che affonda la nave Titanic in onda, LA MAFIA HA L'IMPRONTA
6.
DOSI DI KARMA [Promo] Fondo perinervio, lo sfondo sul led rosso, strapiombo nel posto giusto, gusto pustole; vivo in postulati maniacali, man mano cali e ti cali in posture da cani come la dea Kalì. Calamitati in tempi anomali, flagellati in mani di vicari di sicari, pori precoci, sudo sporigeni, geni codificano encefalopatie spongiformi. Sfraggellati negli altiforni, matti urlano ai contorni, torni dai condotti in catalessi, cotti fino ai nessi cutanei nei pressi di cervelli dove tieni il conto degli anni coi gessi. Gesti maldestri calpestano gli illusi, intrusi nei miei contesti segano i nervi tesi, sensibili a resine irreali per mesi, permessi di paresi perenni, permeasi di semi inquieti. [Rit.] Calmati con dosi di karma, zero farmaci, macino cime di telecinesi, sposto gli emisferi, medito con metodi cinesi, sciabola il respiro della calma dei guerrieri samurai. [Ghost Pharders] Scricchiolano mani, mordi coda di cani, sali piani per buttarti ma non hai piani. Rimedi medi, medi alzati, cerchi astrali sguardi, non hai svaghi, vaghi modi per calmarti, non hai viali per il karma e calma assente come Naga. Assente se non mediti, mettiti in mezzi piani; letti immersi in monti persi, mondi strani come Sgarbi se t arrabbi; a ranghi stretti e angoli retti noi costretti. Emani caos e fuori nuoci a troppi; intoppi dentro e a stento porti un'asse di equilibrio non diretto ma diretto al nervo cronico, cervello spento! preambolo di un embolo scoppiato, piccolo stimolo stitico, vivilo nel vicolo stretto del critico giudizio degli altri; armi verbali se mischiate a fronte rossa, vena al collo grossa. Crolla castello, non arrendo tengo stretto il mio fardello. [Rit.] Calmati con dosi di karma, zero farmaci, macino cime di telecinesi, sposto gli emisferi, medito con metodi cinesi, sciabola il respiro della calma dei guerrieri samurai. [eNosferato] Dall'altrove innoquo vago in vie dei luoghi. Brago lubrico riveste la carcassa: svello l'avida vana diva nel dissoluto in dissonanze, transitando in polari errori. Eremi remoti in Oreb, orda lasciva. Equilibrio Ganesh, ascetismo alla Shiva. Seduto su Loto Kubera sveglia cobra, recupera accumulando cumuli di positiva energia. Funzione d'egida in giara di ghisa avvisa ilari arakiri toni, sguaina la macabra daga che affonda. Cobra su cervice ascende dall'iridescente alcova: invocazione. Scevro di organismi, l'esito decisivo in cui vivo in un ciclo di entità. [Rit.] Calmati con dosi di karma, zero farmaci, macino cime di telecinesi, sposto gli emisferi, medito con metodi cinesi, sciabola il respiro della calma dei guerrieri samurai.
7.
UN'ALTRA FACCIA [Promo] Cucimela addosso mentre ce la meniamo, alleniamoci a ridere mentre ci legnano la mente, ci si ciba di circuiti cinematici in falsi sorrisi da cinema ma si cimentatici con me prima che sceneggiatrici ci cementano vivi. Vivi in sorrisi ciclici che loro non ricambiano e che magari fossero oro vivrei tra i più ricchi comici, invece vivo tra acidi, apatici, amici statici all'ABC perché cibernetizzati da LSD. Rilassati! Lavati la faccia e poi riossigenati nel mondo dei reali, noi nati con le ali, sterminati fino agli ossi-geni umorali strutturati male sempre più rari, duri, incazzati e materiali. Statt' quiet!! e fattl'na cazz d'risat ogni tanD' ca tand' nn s'pag nù indand'cuntnemm a candà! Tanto qua non cambia niente e restiamo sempre in gamba, la gente cambia faccia ["Perché??"] perché così ci mangia e ci campa. [Rit.] Lui non ti guarda, ti trapassa, non sorride, ti minaccia, non ti caccia ma ti scaccia, acciaccato dalla sua stessa realtà tutta sua, finge d'esser triste, cambia faccia, tutta un'altra faccia. [Ghost Pharders] Paresi facciali, lifting finti tra opposti linguaggi, artisti tristi visti in visi, da emo li contagi, falsi marchiati in faccia, ereditati non da krusty ma da geni in classi di fragili assi falsi. Scollati di dosso smorfie morte, col sorriso che va oltre l'orizzonte, impronte di insicuri soggetti persi in perspicaci problemi, non compiacetevi voi ebeti ebbenesì si ferma questa nuove genesi; ma nemesi, denti avvelenati troppi, ma non intoppi tra i due corpi, morti i tuoi anticorpi. Ci trovi in cicloni di standard sorrisi sortiti, visibili incisivi nei visi; risate grasse con Norbit ma assecondi i giorni flop se poi ti prostri tra elettroni, hai meno cariche tra i poli; gioia e noia non li cloni, scegli Trony, è una ottimistica visione verso il pessimistico stato mistico, emo-statico. [Rit.] Lui non ti guarda, ti trapassa, non sorride, ti minaccia, non ti caccia ma ti scaccia, acciaccato dalla sua stessa realtà tutta sua, finge d'esser triste, cambia faccia, tutta un'altra faccia. [eNosferato] Parenesi tra pareti alla parsimonia, su pulpito oratore. Liturgica gestualità diffusa in infusi, qualità minore. Dramma somministrato: l'esito è tedio etico, legame parentetico in auge. Debilito l'attico con pergolato, zigrinato viso. Arida l'atona onomatopea. In ali da guida riponi ilarità anche in panico prodromico dono sorriso cauto in faccia ti straccia - ci sta. Sintetica prassi in plastici tali eminenti da qui divi io torno ai primitivi istinti. Aliti alati, soffi vitali esautorati, dati indicati in catene in eterna progenie oggettiva. Stempero estranee tensioni, in sogni visioni: io con idioti, diodi e led codificano impulsi, mostri, smisto stronzi, zigani costumi in osmosi con efod. Default. Incolti campi d'ampie vedute. Cicloni. Metrici vagabondaggi, ostaggi di giri irrisolti. Sorrisi nei volti di corpi avvolti in stracci. [Rit.] Lui non ti guarda, ti trapassa, non sorride, ti minaccia, non ti caccia ma ti scaccia, acciaccato dalla sua stessa realtà tutta sua, finge d'esser triste, cambia faccia, tutta un'altra faccia.
8.
GOLA DI FUOCO [eNosferato] Liquida guida psiche livida vitalità, lena da panico, affanno, l'infima guisa. Esigua aliquota. L'iride il cremisi indossa nel buio. Deduco il reticolo patologico, occulta l'elogio al capro. Pan di natura inconscio capo galvanizza la coazione, erezione reazione. Demanio del demonio è sfera di topos. Inietto rigido Caos nel Logos. Domo l'indomito in decubito, diaconi, idoli, dicotomia, mito catodico, rivoli di sangue infetto: fetore filtra nell'etere. Copricapo usa energia tra le dita di mitra di trame in setola viva, nivea. Il drago masticò la carne per poi farne vernice sugli untori, unguenti eguali gli elementi che si annullano culla dell'obelisco eretto. Bestie. Cristo pedestre. [Jazza] Nell'era nera del parassitismo di Cristo, un film già visto nel 200 a.c., Giobbe al centro dello scontro e chi gode non è l'uomo nel sadismo perpetuato, salvaci gridavano, mentre nell'Eden già peccavano, appiccavano fuoco alle streghe e schiere di Giuda si impiccavano, mea culpa, nella sfera l'equilibrio non si spezza come non esiste il neutro dentro l'atomo, le forze si attraggono e convivono con un linguaggio aulico, tutto il resto sono storie che l'uomo ha inventato, affoga la tua sete nell'assenzio, celebra in silenzio e non verrà nessun regno, affogo la testa nell'assenzio nell'arrivo del non-regno, tu fa lo stesso. [Rit.] Atomo per atomo, uomo operato, dato come dono al sotterraneo, ora no! non vivi più! sei nell'oracolo del diavolo, diabolico bolo ingoia, ora tutto, gola di fuoco. [Promo] Estraiti da li o ti sdrai sopra sdraio in un Drive in, divori Devil-man; veli di ego sopra i piedi di Dagon o Moloch, omologato a basso grado, gelo geliforme strato. Felino filiforme sull' asfalto lo sbranano lì per caso, uomo operato e seppellito in casolari sangue cola dai solai degli edifici, figli suoi, suoi sacrifici, acrilici fumi rigidi rigirano capi cavi e cavie, niente ave o maria, qui tira malaria, non c'è sana via, decessi in agonia, svena sangue in gola, vieni a cercare venia qui tra i dannati!? Devia lì in luce limpida, lampadari mitra, diari tra parabole domenicali, dove ricali? Scali tra le pagine dei catechesi, segreti teche su schiene pesano patiboli, patiscono chili di pane pesce e pace ma non ci sono patti e piatti; Ciò che ricordi sono vecchie scene di molte ultime cene e molte ceneri sono passate in cerimonie nere ma fa piacere ritrovarsi in cere a secernere pece. Piedi in sandali satanici francescani con camici scuri e sudditi, tu giuri su di te tutt'uno con lui, nubi sui monti chiudono notte donna nubile, creatura fusa con un sottosuolo celibe. Labiale acronimo, macro-cronico tuono, aramaico tono. [Rit.] Atomo per atomo, uomo operato, dato come dono al sotterraneo, ora no! non vivi più! sei nell'oracolo del diavolo, diabolico bolo ingoia, ora tutto, gola di fuoco. [Ghost Pharders] E' un "no party" di Charles Manson, immergo l'ego nell'ego di Anton Lavey, poi costretto al sacerdozio di Marilyn; meriti satanici, pratici riti, ritiriamo anime corrotte rotte, ho porte per l'inferno sempre aperte poi con vertebre distese sopra tombe ma di ombre in scogli cerebrali sopra onde; riempi botte con Dionisio, sfrutti il vino, con Cornelio frutti corne. Messaggi, assaggi saggi di saggi santi; sappi, discorsi saffici fatti da preti fallici sfatti. Purgo! Si spurga la tua mente, sputa male! Si masturba qua il demente se festeggia nella notte di Valpurga. Rieccheggia l'era nera nella messa, già si attesta la tua gesta, testa di cazzo; lascio i mille codici di Vasco, io al contraio lascio il codice d SATOR e mi saturo; stato mentale tragico e mi agito nel letto, ho l'epilettico momento e sputo acido. [Rit.] Atomo per atomo, uomo operato, dato come dono al sotterraneo, ora no! non vivi più! sei nell'oracolo del diavolo, diabolico bolo ingoia, ora tutto, gola di fuoco.
9.
CATASTROFE ANNUNCIATA [Promo] Porto il corpo in cortocircuito, interrompo il coito nell'ovulo, vomito a vuoto, odio rotto verso il mondo mentre conto, esplode senza botto, sposto macigni dal giubbotto; chi ci sta sotto urla interrotto, respiro corto, calcolo il peso lordo tra palazzo e corpo, tra il vento e il suolo, tramite chi tratta male, tra chi parla a chiacchiere e chi a inchiostro, chi versa lacrime su ogni lapide. E tu vuoi i voti unanime?? ma chi li colma quei vuoti? mani larghe abbracciano anime in coma, altre inondano calma, altre ancora sanno essere avide ma basta essere umani che tutto quanto torna in coda, ma qua la gente in bocca c'ha la coda e c'è chi abbocca alle stesse promesse stese a metà. La città sgronda sangue, urla come in gola soda caustica, castiga la voce e la luce del sole resta la sola sonda e gronda sulla catastrofe; cadono macerie come con colpi da Kata, catapultati in catacombe e chi conta i cadaveri sa che certe bombe non le ingoi e tra le ombre i lamenti sono zombie che risogni dall' "Aldiquà". Catturati in quantità come ratti tra sassi e massi a tratti, attratti dagli ammassi di salme; tra i passi ammazzi ciò che non rilassi, se ripassi li trovi sparsi tra i resti dei palazzi. [Jazza] Mo che la catastrofe è parziale il livello sale e ingoia sogni realtà cemento e flora, ora spostamento del terreno, magma logora, il centro lo divora, la mia dimora mormora, gas deteriora prima dello spacco, allo sbarco dei Quattro, contatto deleterio, maledico il cielo, nero cancello apre a piogge acide e lascia spazio all'inverno più freddo, pentimento anche nei visi rettili, ma loro si salveranno, noi no, puoi crederci o scomparire invano, tra calcinacci e polvere, stracci di carne e bombole per respirare in decomposizione, azione mirata, mira tessere di un domino sulle macerie di un dominio attonito, vivi l'ultima opera con fame prima di tornare graffiti e spiriti dentro alle cave. [eNosferato] Scontro tra gli umili numeri e numi, in umidi bitumi cubi di Rubik. Carica butano in subdoli immuni scoli di spuri babelici nella cloaca. Comma in malo dogma inalo magma esalazioni in un flusso istantaneo. Ricerca dell'archetipo, opto 13 tattiche Tzu, feticci Voodoo, ciclici impatti in Uzi. Ipnotizza adepti. Tempi statici. Lacerazione elimina omine palese, sorte comune: distorte croste ostiche, nascono lune. Liste plurime di ulissidi domenicali: pubblici ibridi libri d'alibi in dribbling impatti frontali, putride collisioni, in istanti immobili, entro trementa orgia che investo. Trascina in un falso baricentro che diviene un baratro tra nausea, sdegno e segmento del tempo inteso come catastrofica area in cui svengo. Preludio della fine in guerra. Questo è il cascame che ne rimane nell'Ade dell'alito vitale di un pulsante pianeta: inane umano sangue deleta. [Ghost Pharders] Inarca barca imbarca acqua, tsunami impatta, ottavo nodo sullo scoglio, dei dispersi ho perso il conto. scontro! corpo morto; petrolio corrente consente contatto, contando corrente, con tanto di asfalto scogliere. Ere nere, messe e sette nelle terre emerse; scala sette al basso ventre, lava in vette Messner; messe in teste testmed, messaggi sinaptici messaggi criptati su catastrofi universali. Lascio spazio al sole, spazio tra lo spazio, incastro fatto tra terra e massa in quarzo; collasso astro, mastro, hai finta congrega, mastino collega compila completa tra chi se ne frega e chi si frega. Mega Hardcore col botto smonto gene, ho mente che dilaga dirama sucker sul flusso Niagara, cascata di faccia bomba crolla casa, commercio che paga e dirama lista finta io alzo medio ontro indice Istat.

about

"Luce e ombra, forma e vuoto. Dalla luce del Naga all'ombra di un Pi Greco, dalla forma degli In Soul Veritas al vuoto che copre la distanza tra gli speakers e le vostre orecchie. Un solo download per accedere a tutti gli ingredienti."

credits

released November 21, 2012

Artwork by Emidio Bernardone
Mixing & Mastering by Pi Greco

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about

In Soul Veritas Chieti, Italy

In Soul Veritas is a band from Abruzzo (Italy) formed in 2008 when Francesco "Jazza" Caldaronello, Alessio "eNosferato" Del Rossi, Emilio "Promo" Chiarappa and Jacopo "Ghost Pharder" Pardi met.
Musical production is looked after by Jazza who's also committed to rhyme art along with the other band mates. Promo, eNosferato and Ghost Pharder mainly focus on rap.
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